Per Italiam servilis belli semina (Tac. ann. IV 27, 1): gli spazi italici della schiavitù in età tiberiana tra economia e società

Rosalba Arcuri (Università degli Studi di Mesina)

Sebbene ancora si discuta vivacemente sui tempi e i modi della crisi delle produzioni italiche e del c.d. “modo di produzione schiavistico” legato al sistema della villa, sembra ormai superato il pensiero weberiano sul tramonto della schiavitù antica connesso alla fine delle guerre di conquista. Molti testi di età alto-imperiale, come i libri degli Annali di Tacito relativi al principato di Tiberio, fanno aperta allusione  ad un elevato numero di schiavi, la cui concentrazione demografica soprattutto a Roma e in Italia meridionale non mancava di creare squilibri e tensioni sociali. Attraverso uno studio del carattere e della morfologia dell'agricoltura italica in età tiberiana, l’indagine tenderà a delineare i cambiamenti economici occorsi nella Penisola nel periodo post-augusteo, in riferimento soprattutto alla produzione legata allo sfruttamento della manodopera servile, inquadrata negli spazi antropici e geografici dell'Italia centro-meridionale.